45 Giri-Back to Analog

Musica e poesia: Anna Maria Dall’Olio incide un disco. Anna Maria Dall’Olio partecipa al progetto “Back to Analog”, che sarà ospitato nella prossima omonima mostra di 15 vinili poetici nella Tod Gallery (Kent, Regno Unito) dal 18 dicembre 2021 al 4 gennaio 2022, con le poesie “Jung per Negati” (lato A) e “Homo videoludens” (lato B). La copertina del 45 giri di Dall’Olio raffigura lo spettrogramma di un’altra poesia, “L’annaspo, l’attacco”, presente nella Poetry Sound Library, banca dati di voci poetiche. Giovanna Iorio, l’ideatrice del progetto, ha dichiarato: “Il vinile è anzitutto un oggetto: si può toccare e persino odorare. Si può sentire delicatamente i solchi sotto il dito, da cui la voce ritorna, più profonda e più umana. Un vinile occupa spazio e si vede la sua copertina unica sullo scaffale. Per Back To Analog ho trasformato le voci di 15 poeti/artisti in ritratti vocali, spettrogrammi che rivelano i colori di ogni voce. Si inizia ascoltando con gli occhi, poi si decide di ascoltare la viva voce. Ogni copertina è un’opera d’arte e si possono leggere i nomi degli artisti, musicisti, poeti. Quando si mette il vinile sul piatto, l’etichetta ipnotizza quando inizia a girare, mentre si sente il crepitio morbido della puntina nelle scanalature. Il vinile ha 2 lati, A e B (come qualsiasi cosa nella vita che valga la pena esplorare); ognuno dura circa 5 minuti ed è impossibile distrarsi, si resta catturati dalla sua bellezza e bisogna aspettare di girare il vinile e ascoltare il lato B. Ogni lato del vinile ha una lettura di un artista e la musica di 2 musicisti italiani di grande talento: Lucio Lazzaruolo e Giuseppe Natale. Abbiamo anche seguito le regole non scritte del vinile: lato A più tradizionale e melodico, lato B sperimentale e talvolta provocatorio. I 15 vinili prodotti per questo progetto (45 e 33 giri) sono realizzati in un solo esemplare per artista e spero diventino preziosi da collezionare. Il vinile riporta in vita qualcosa che la registrazione digitale ha perso: ogni voce si sente più umana con le sue imperfezioni e graffi. Il vinile ha anche qualcosa in comune con la poesia: entrambi esplorano l’invisibile, irraggiungibile, unico, inesplicabile segreto del tempo e della natura.”

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